“Troppo tempo libero a disposizione” per noi primati.

In questi giorni sto leggendo un testo davvero molto interessante: “La biologia della gentilezza” https://biologiadellagentilezza.it/ (qui tutte le info del libro).

In uno dei capitoli racconta la teoria di Robert Sapolsky, anche autore del bellissimo libro che consiglio caldamente ‘Perché alle zebre non viene l’ulcera?’ Lui è un neuroscienziato dell’Università di Stanford, in California, secondo il quale lo stress che subiamo nella vita dipende dal nostro elevato livello di intelligenza. Il dottor Sapolsky afferma che noi esseri umani, così come gli altri primati, soffriamo gli effetti dello stress perché abbiamo “troppo tempo libero a disposizione”.

“Un tempo che viene impiegato in attività che provocano stress a noi stessi e agli altri: contenderci il territorio e le risorse, litigare per stupide rivalità, creare continue situazioni di conflitto. E visto che una condizione di stress psicosociale cronico è in grado di compromettere la nostra salute, possiamo dire che l’evoluzione ci ha resi talmente intelligenti da farci ammalare. Intelligenti e in balia delle emozioni: la componente emotiva della nostra mente è coinvolta nei meccanismi dello stress e ci mette in una condizione di sofferenza psicologica che non si riscontra in altri mammiferi, se non quelli con una complessa vita emozionale.

Lo scienziato ha studiato per oltre trent’anni il comportamento dei babbuini e di altri nostri “parenti prossimi”, tenendo monitorate costantemente le loro condizioni di salute e le malattie più diffuse.


Secondo lo scienziato, questi primati sono un buon modello di osservazione perché, come gli esseri umani, non sono esposti a veri fattori di stress. Un branco di babbuini del Serengeti, ad esempio, non è minacciato più di tanto da altri predatori e si occupa della ricerca del cibo per circa tre ore al giorno, avendo quindi altre nove ore di tempo libero che viene impiegato per sviluppare situazioni di stress psicosociale. Il loro vero nemico non è all’esterno del gruppo, ma all’interno: sono loro stessi.

Dalle analisi di cellule e tessuti di questi animali, gli scienziati hanno rilevato problemi riproduttivi, difficoltà nella cicatrizzazione delle ferite, pressione sanguigna alta e disfunzioni nel meccanismo bio-chimico che regola l’abbassamento dell’ansia.”

VI RICORDA QUALCOSA?

E’ quindi importantissimo risparmiare a noi e agli altri ogni inutile pressione psico-sociale, perché questa imprime a fuoco nella nostra biologia, ci invecchia e ci fa ammalare, oltre a rovinare la qualità della nostra vita.

Una degli scopi della crescita personale è quella di sostituire pensieri inefficaci e tossici, con pensieri vitali, utili e ci facciano stare bene.

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