Counseling e scuola: perché dovrebbero incontrarsi

Quanto sarebbe importante, in questi tempi più che mai, che nelle scuole italiane si introducesse sempre di più la figura del counselor scolastico?

In questi giorni si parla sempre di più dell’importanza, nelle scuole, di educare gli adolescenti all’affettività, alla gestione delle emozioni, alla sessualità… ma verrà davvero creato un sistema che permetta di trovare il tempo, lo spazio, il modo all’interno dei ritmi frenetici, della fatica e della complessità del sistema scolastico?

Come insegnante e come counselor mi interfaccio spesso con il profondo disagio di alcuni studenti, con la loro fatica e le loro domande su se stessi e sul mondo circostante.

Non possiamo più pensare di non affrontare certe tematiche nelle scuole, non possiamo più lasciare, come in passato, che la scuola rimanga un luogo isolato dal mondo.

La scuola deve diventare quel ponte con la vita, con quello che accade fuori dai suoi confini. Deve poter aiutare a leggere il mondo. Deve essere sempre più uno strumento attraverso cui gli studenti possano conoscersi e riconoscersi.

Magari non saremo in grado noi adulti (e forse è giusto così) di dare tutte le risposte, ma potremo insegnare agli adolescenti ad amare le loro domande, a portarle nella scuola e poi nel mondo.

Il counselor scolastico è quella figura che può facilitare il percorso formativo degli studenti, che può lavorare con loro sulle emozioni, sulle strategie comunicative migliori. Può essere quel punto di riferimento in cui i ragazzi possano riflettere sui propri vissuti emotivi e sentirsi ascoltati.

Non possiamo più affidarci all’idea e alla speranza che ci siano “insegnanti illuminati” che facciano anche quello che purtroppo viene ancora considerato “altro” rispetto alle loro materie. Posto che il ruolo dell’insegnante dovrebbe essere anche e soprattutto quello di accompagnare gli studenti alla scoperta di sé e del mondo, dobbiamo poter avere una figura che si occupi ed abbia il tempo, lo spazio e soprattutto la competenza per guardare i nostri studenti e fare un percorso significativo insieme a loro.

Una figura che sia essa stessa ponte tra famiglia, insegnanti e studenti.

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