Righe e libertà

Nel Medio Evo era disdicevole vestirsi con abiti a righe. Il tessuto rigato era riservato ai boia, ai saltimbanchi, alle prostitute, persone disdicevoli.

Quando si incontravano persone se qualcuno indossava un tessuto rigato era “sicuramente” un poco di buono o un reietto.

Il giudizio si formava in base a ciò che si “vedeva” e non a seconda di come quella determinata persona poteva “essere”.

Fortunatamente oggi possiamo indossare una maglia rigata senza che la santa inquisizione intervenga.

Le domande che voglio porvi sono queste:

trovate delle assonanze rispetto alla realtà che viviamo?
Siamo ancora portati a formulare giudizi quando “vediamo” l’abbigliamento di una persona?

La riflessione sta tutta qui.
I nostri pregiudizi ci condizionano e condizionano le nostre scelte.

La #libertà può stare “nell’essere ciò che si è”.

Giuseppina Lanfredi Counselor

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