L’inverno del nostro scontento

Siamo nei primi giorni di un Settembre molto particolare. La spensieratezza dell’estate ha ormai lasciato il passo velocemente alla preoccupazione e all’ansia autunnale. La narrazione ci parla di enormi difficoltà economiche: la spesa è sempre più cara, le bollette sono arrivate alle stelle e l’ondata migratoria inarrestabile. E’ molto difficile non farsi cogliere da tutta questa angoscia. Bisogna fare un grande lavoro su se stessi per rimanere positivi ed ottimisti.

Questa parola O T T I M I S M O mi ricorda un’intervista che ho letto tempo fa sul New York Times.

Il giornalista intervistò Stephen Hawking, lo scienziato che l’incurabile patologia del motoneurone aveva lasciato paralizzato e incapace di parlare a ventun anni. Hawking disse all’intervistatore che era molto felice di vendere libri al grande pubblico, lo disse attraverso il computer.

“Lei è sempre così allegro?” chiese il Times.

“Le mie aspettative si sono ridotte a zero quando avevo ventun anni. Da allora ogni cosa è un regalo”, rispose lui.

Aspettarsi che le cose vadano male è il modo migliore per essere piacevolmente sorpresi quando non vanno male.

Questo, paradossalmente, è motivo di ottimismo.

Utilizzando questo paradosso scelgo di pensare che sarà difficile che vada peggio delle previsioni che ci stanno proponendo e che OGNI COSA E’ UN REGALO.

Quindi da Settembre torneremo a lavorare come associazione, sempre con lo scopo di incontrare l’altro, lavorare sulla nostra crescita e rendere sempre più piena e soddisfacente la nostra vita.

Siamo pronte a ripartire ottimiste a cause del pessimismo.

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