Non vivere come un inquilino

Ragazzo mio,
io non ho paura di morire.
Tuttavia, ogni tanto
mentre lavoro
nella solitudine della notte,
ho un sussulto nel cuore,
saziarsi della vita, figlio mio,
è impossibile.
Non vivere su questa terra come un inquilino,
o come un villeggiante stagionale.
Ricorda:
in questo mondo devi vivere saldo,
vivere
come nella casa paterna.
Credi al grano,
alla terra,
al mare
ma prima di tutto – all’uomo.
Ama la nuvola,
il libro
la macchina,
ma prima di tutto – l’uomo.
Senti in fondo al tuo cuore
il dolore del ramo che secca,
della stella che si spegne,
della bestia ferita,
ma prima di tutto – il dolore dell’uomo.
Godi di tutti i beni terrestri,
del sole,
della pioggia
e della neve,
dell’inverno e dell’estate,
del buio e della luce,
ma prima di tutto –
godi dell’uomo.

Oggi voglio lasciar parlare Nazim Hikmet, che, con queste parole, ci ricorda la semplice bellezza della nostra esistenza, che può essere tale solo se ci ricordiamo che siamo responsabili, sempre, del nostro benessere. Siamo in prima linea nella nostra vita. Ci invita anche ad una solidarietà concreta e a vivere saldamente. In questi giorni strani, di ansia che a tratti sfiora la psicosi, ricordiamoci di rimanere, citando questo grande poeta, “saldi”.

Margherita Verlato counselor

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